Secondo studi recenti pubblicati su PubMed, la perimplantite colpisce almeno 1 paziente su 5 dopo un trattamento implanto protesico. Questo dato sottolinea l'urgenza di avere ben chiari i fattori di rischio che ne favoriscono l’insorgenza, così da poter individuare e predisporre misure preventive efficaci e concrete basate sull'evidenza scientifica.
Con un’esperienza maturata in quasi quarant’anni di attività nel settore implantare, BioService è da sempre in prima linea nella prevenzione delle complicanze biologiche, offrendo ai propri clienti tutti gli strumenti necessari per ridurre al minimo l’insorgenza della perimplantite.
Ma qual è il punto critico da cui tutto può avere origine? Per comprendere davvero come ridurre il rischio di perimplantite, è fondamentale partire dalla base del problema: la connessione impianto-abutment.
Indice
L’origine batterica della perimplantite: la connessione impianto-abutment
Il filo conduttore dei principali fattori di rischio della perimplantite è rappresentato dalla presenza di batteri. Nelle forme precoci, questi microrganismi penetrano attraverso infiltrazioni nella connessione impianto-abutment, estendendosi rapidamente alla zona ossea crestale. In altri casi, la contaminazione batterica può svilupparsi successivamente nel tempo, favorita da una scarsa igiene orale, uno stile di vita sbagliato, abitudini scorrette come il fumo o un’alimentazione non bilanciata.


Non solo, tra le cause più frequenti di contaminazione precoce vi sono anche i residui di cemento derivanti dalla procedura di fissaggio della corona protesica sull’abutment o ancora le ripetute disconnessioni del pilastro per motivi clinici (presa dell’impronta, inserimento del provvisorio e del definitivo). Tali disconnessioni possono danneggiare il tessuto epiteliale e connettivo adiacenti l’impianto, creando una lesione che espone i tessuti adiacenti all’attacco di batteri.

Tutti questi elementi, se non adeguatamente gestiti, possono compromettere la salute dei tessuti peri-implantari, creando un ambiente favorevole allo sviluppo di infezioni.

Tutti questi elementi, se non adeguatamente gestiti, possono compromettere la salute dei tessuti peri-implantari, creando un ambiente favorevole allo sviluppo di infezioni.
L’approccio BioService: prevenzione integrata, semplicità operativa
Con quasi 40 anni di esperienza e ricerca sul campo, BioService ha sviluppato per ognuno di questi fattori di rischio una gamma completa di soluzioni efficaci, supportate da ampia letteratura scientifica senza rinunciare alla semplicità tipica dei protocolli operativi aziendali.
1.Connessione implantare cono Morse
La linea implantare con connessione conometrica ConEx® (cono Morse) riduce il carico batterico che potrebbe formarsi nella zona di connessione con l’abutment grazie a una migliore chiusura tra le superfici a contatto.
Tutto ciò si traduce in una minore possibilità di infiammazioni e infezioni, riducendo la possibilità di riassorbimento osseo.
2.Platform Switching e design transmucoso
È di fondamentale importanza tenere l’eventuale carica batterica più distante possibile dalla zona in cui l’impianto è a contatto con il tessuto osseo nell’area corticale. Tale distanza è denominata "ampiezza biologica".
Per sfruttare a pieno questi vantaggi, diverse tipologie implantari della linea MaTrix® presentano una riduzione del diametro di connessione con l’abutment rispetto a quello totale dell’impianto (Platform Switching). Questa configurazione consente di utilizzare componentistica protesica sotto dimensionata, quindi una riduzione dei volumi orizzontali, minimizzando i rischi di malattie perimplantari grazie allo spostamento di eventuale infiltrato batterico lontano dal tessuto osso.
E per quanto riguarda la distanza in verticale? Anche in questo caso, la linea implantare MaTrix® propone una soluzione adeguata, disponendo di ben tre tipologie di impianti Tissue Level.
La caratteristica essenziale di questi impianti risiede nella porzione transgengivale, che sposta la piattaforma implantare a livello gengivale, quindi lontano dal tessuto osseo sottostante. Ampia letteratura supporta questa tipologia implantare evidenziando in molti studi come la percentuale di contrarre perimplantiti si riduca drasticamente in presenza di design transmucosi.
3.Monconi conici
Un ulteriore aspetto cruciale nella prevenzione della perimplantite riguarda la componentistica protesica, in particolare la vasta gamma di monconi conici proposta da BioService. Questi dispositivi mirano a risolvere due specifici fattori di rischio:
Per quanto riguarda le disconnessioni ripetute, il problema viene di fatto eliminato una volta che il moncone è stato connesso all’impianto e tutti gli ulteriori abutment andranno poi fissati direttamente su di esso. Anche in questo caso, la letteratura scientifica ha dimostrato un impatto positivo sulla perdita ossea, evidenziandone una riduzione significativa.
1.Connessione implantare cono Morse
La linea implantare con connessione conometrica ConEx® (cono Morse) riduce il carico batterico che potrebbe formarsi nella zona di connessione con l’abutment grazie a una migliore chiusura tra le superfici a contatto.
Tutto ciò si traduce in una minore possibilità di infiammazioni e infezioni, riducendo la possibilità di riassorbimento osseo.
2.Platform Switching e design transmucoso
È di fondamentale importanza tenere l’eventuale carica batterica più distante possibile dalla zona in cui l’impianto è a contatto con il tessuto osseo nell’area corticale. Tale distanza è denominata "ampiezza biologica".
Per sfruttare a pieno questi vantaggi, diverse tipologie implantari della linea MaTrix® presentano una riduzione del diametro di connessione con l’abutment rispetto a quello totale dell’impianto (Platform Switching). Questa configurazione consente di utilizzare componentistica protesica sotto dimensionata, quindi una riduzione dei volumi orizzontali, minimizzando i rischi di malattie perimplantari grazie allo spostamento di eventuale infiltrato batterico lontano dal tessuto osso.
E per quanto riguarda la distanza in verticale? Anche in questo caso, la linea implantare MaTrix® propone una soluzione adeguata, disponendo di ben tre tipologie di impianti Tissue Level.
La caratteristica essenziale di questi impianti risiede nella porzione transgengivale, che sposta la piattaforma implantare a livello gengivale, quindi lontano dal tessuto osseo sottostante. Ampia letteratura supporta questa tipologia implantare evidenziando in molti studi come la percentuale di contrarre perimplantiti si riduca drasticamente in presenza di design transmucosi.
3.Monconi conici
Un ulteriore aspetto cruciale nella prevenzione della perimplantite riguarda la componentistica protesica, in particolare la vasta gamma di monconi conici proposta da BioService. Questi dispositivi mirano a risolvere due specifici fattori di rischio:
- la distanza in verticale tra piattaforma implantare e dal tessuto osso, analizzata nel punto precedente;
- la ripetuta disconnessione degli abutment nelle fasi cliniche intermedie.
Per quanto riguarda le disconnessioni ripetute, il problema viene di fatto eliminato una volta che il moncone è stato connesso all’impianto e tutti gli ulteriori abutment andranno poi fissati direttamente su di esso. Anche in questo caso, la letteratura scientifica ha dimostrato un impatto positivo sulla perdita ossea, evidenziandone una riduzione significativa.
Conclusione
La connessione impianto-abutment è una scelta clinica strategica nella prevenzione delle complicanze implantari. Scegliere l’abbinamento corretto tra connessione implantare e tipologia di abutment significa ridurre drasticamente l’esposizione batterica, proteggere i tessuti e garantire la durata del trattamento.
Grazie a competenze tecniche e al continuo aggiornamento scientifico, BioService offre ai professionisti Odontoiatri soluzioni sicure, performanti, ripetibili e scientificamente validate per contrastare efficacemente la perimplantite.
Grazie a competenze tecniche e al continuo aggiornamento scientifico, BioService offre ai professionisti Odontoiatri soluzioni sicure, performanti, ripetibili e scientificamente validate per contrastare efficacemente la perimplantite.