
Quando si parla di digitale in odontoiatria in realtà non si sta affrontando un tema del tutto nuovo, già a metà degli anni ottanta erano state introdotte nella pratica odontoiatrica queste tecnologie, ma nell’ultimo decennio il loro impiego è aumentato esponenzialmente.
Le moderne tecniche hanno modificato il flusso e la sequenza di lavoro per lo svolgimento della prestazione odontoiatrica modificando la suddivisione dei compiti e di conseguenza la produttività del gruppo di lavoro.
Il tempo è denaro! In questo caso possiamo realmente affermare che il digitale abbia stravolto il ciclo di lavoro con grandi benefici a livello di tempistiche e di predicibilità.
Prima dell’avvento della tecnologia in campo odontoiatrico la sequenza di lavoro era scandita da passaggi imprescindibili dettati dalle metodologie tradizionali. Per chi li utilizza sono ancora all’ordine del giorno: la scelta dei supporti fisici, dei materiali per l’impronta, l’invio al laboratorio, la realizzazione fisica, l’attesa mentre i tecnici materializzano e re-inviano il tutto al medico, la verifica del lavoro in prova e finito (In taluni casi sono doverose modifiche e si rende necessario ripetere l’operazione dell’impronta). Tutto ciò comporta tempi e costi che vanno dagli spostamenti, alle molteplici sedute per il paziente, e ancora attese mentre l’odontotecnico modifica o riprende da capo il lavoro.
Quanto vale il Benessere? E Come si ottimizza il lavoro dell’operatore? Quali sono i vantaggi di cui beneficiare nella propria attività lavorativa?
L’impronta digitale rivoluziona ruoli, tempi, costi.
Il passaggio dalla tecnica convenzionale allo scanning intraorale ha modificato l’esperienza dell’impronta tradizionale.
Lo scannig intraorale prevede che l’impronta realizzata sia totalmente digitale e che venga elaborata direttamente da un software che gestisce sia la parte relativa alla scansione orale sia la successiva fase di perfezionamento. Il tutto si svolge assieme al paziente, che prende coscienza dello stato della propria bocca e ciò di cui necessita grazie allo schermo che mostra in tempo reale cosa sta facendo il dentista. Grande professionalità e tecnologia da parte del medico, possibilità di monitorare a video per il paziente, un canale diretto e comprensibile che non ha bisogno di spiegazioni. Una volta terminata questa fase si procede alla stampa 3D, con margini di errore davvero limitati rispetto al metodo tradizionale.
La procedura si fa molto più confortevole e snella: per il paziente che non deve più subire il disagio dell’impronta con materiali vari (tra conati e, non di rado, senso di soffocamento), per l’eliminazione di materiali di consumo come gesso, alginati, siliconi (impatto zero anche dal punto di vista ambientale), per l’assenza di errori considerata la possibilità di gestire il file digitale, per le tempistiche accorciate vista l’eliminazione delle procedure intermedie di fabbricazione del modello in gesso (inoltre i dati acquisiti tramite scanner sono utilizzabili dallo studio per progettare la protesi con la tecnologia CAD/CAM).
Che valore ha il tempo del paziente?
La domanda è retorica. Naturalmente le tempistiche contribuiscono a determinare il gradimento del paziente che risulterà tanto più soddisfatto quante meno sedute dovrà affrontare. Alla perdita di tempo ne corrisponde una in termini economici: permessi al lavoro, km che separano dallo studio dentistico (nel caso in cui non si trovi nelle vicinanze), mezzi di trasporto, parcheggi, la baby sitter per i bambini a casa da soli, e tutte le altre attività quotidiane che bisogna posticipare o anticipare per far posto all’appuntamento dal dentista.
E il medico?
Per quanto riguarda il medico la filiera si accorcia e i tempi si riducono drasticamente.
La parcella: quella che prima sembrava poter essere motivata dalla presenza di una filiera più lunga (più passaggi col laboratorio, sedute più frequenti), oggi si giustifica con la prestazione stessa che ha previsto a monte un investimento “importante” per garantire efficienza, comfort e tempistiche ridotte e dall’altro la curva di apprendimento del professionista che ha bisogno di imparare, perfezionare e padroneggiare la tecnica digitale.
Il cambiamento
Per concludere, il percorso di avvicinamento a questa realtà non deve essere repentino e forzato, il professionista deve aver ben chiaro come sia l’andamento del proprio studio, quali siano le prestazioni maggiormente richieste e sulla base delle esigenze del paziente può investire sulle attrezzature e sui software tecnologici più congeniali alla propria attività. L’ammortamento sarà tanto più veloce quanto la prestazione espletata dalla tecnologia digitale prescelta sarà proposta in modo esaustivo al paziente .
L’innovazione o la gestisci o la subisci, di certo non la puoi fermare o ignorare. Questo ci insegna la storia. Il paziente ha inoltre modo di verificare le informazioni che il proprio medico gli fornisce; è fondamentale che quest’ultime siano conformi all’evoluzione dello stato dell’arte e non siano limitate alle tecniche in uso dal dentista stesso. Oggi il paziente è molto informato anche se la quantità di informazioni paradossalmente può generare lo stesso effetto della mancanza di informazioni. Anche per questo il medico, oggi più che mai, riveste un ruolo essenziale per il paziente, a condizione che gli fornisca informazioni oggettive e supportate sempre dall’evidenza scientifica.
Così facendo Il paziente diverrà la miglior cassa di risonanza per fare pubblicità allo studio, abbattendo le titubanze legate al “valore della prestazione”.
La misura dell’intelligenza è data dalla capacità di cambiare quando necessario
Albert Einstein