“No!E’ troppo caro!”
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Un’inquietudine condivisa sia dal paziente che dall’Odontoiatra: la paura per il preventivo.

Potremmo dire che in realtà il timore dell’uno si riversa sull’altro. Se un professionista ha letteralmente paura di sottoporre il proprio preventivo al paziente (la titubanza più frequente è quella di presentare parcelle troppo dispendiose) sbaglierà sicuramente i modi e le forme poichè una spesa onesta e giustificata non potrà non essere presa in considerazione se a monte sono state avallate le esigenze del paziente stesso.

Quest’ultimo si presenta allo studio con determinate aspettative e con degli obiettivi da raggiungere. Chi si accomoda sulla poltrona dello studio Odontoiatrico sa già come ne vuole uscire, chiunque richieda una prestazione ha ben chiaro cosa desideri per sé. Il paziente immagina la resa finale e in base a variabili del caso (quali ad esempio tempi di esecuzione e disponibilità economica) decide su proposta del professionista se compiere la terapia attraverso una riabilitazione completa e definitiva o procedere per step. Quello di cui non è a conoscenza probabilmente sono gli aspetti tecnicistici della terapia, gli eventuali limiti fisiologici relativi al proprio caso clinico.

Il bravo Odontoiatra saprà garantire, tramite la persona della propria equipe delegata alla stesura preventivi, una stima che rispecchi e abbracci in toto le reali esigenze del paziente, siano esse legate alla richiesta più scontata cioè la cura della patologia, al fattore estetico e funzione, fino agli imprescindibili limiti dettati dalla spesa economica (assolutamente vincolante ai fini dell’accettazione del preventivo).

La figura che si occupa di interfacciarsi col paziente per discutere assieme l’entità della spesa finale non è di poco conto, permette di scindere la professione medica del Dottore, rispetto al contesto meramente economico/contabile e ha modo negli incontri preliminari di intercettare le necessità del paziente integrandole ad un’analisi approssimativa (ma pur sempre fondata) riguardo lo status della persona che si trova di fronte, un momento necessario nel quale si cerca di inquadrare l’individuo in modo da poter imboccare la via più corretta per spiegare, motivare e proporre il preventivo.

Una volta compresa l’urgenza, l’occorrenza, la proiezione al futuro del paziente e la sua “disponibilità economica” si procede a sottoporre le papabili vie di cura con le relative tempistiche tenendo sempre presente che le prestazioni mediche fornite sono finalizzate a ripristinare il benessere dell’intero organismo e non si limitano al trattamento dei denti. Il ripristino della funzione e dell’estetica sono la parte finale e più “visibile” di una terapia molto più articolata e complessa, frutto di accertamenti clinici attenti e meticolosi atti a valutare ogni aspetto della salute nel suo insieme. Solo grazie ad una diagnosi attenta e completa da parte del dentista è possibile eseguire una terapia personalizzata perchè ogni persona è unica e come tale va curata e accontentata.

Se vogliamo parlare del modus operandi, il professionista dovrebbe preferire un approccio modulare (varie tappe) piuttosto che complessivo (tutto e subito). Negli ultimi anni il rapporto medico-paziente è cambiato, una volta la parola del medico era incontrovertibile e il paziente si affidava, o doveva affidarsi ciecamente alle mani del proprio Dentista di fiducia. Nel panorama attuale, in cui l’infomazione e la concorrenza hanno alterato i parametri di scelta, l’Odontoiatra lungimirante deve trovare il modo di spiegare, convincere e operare in tutta onestà e trasparenza. Ogni paziente è unico e come tale ha bisogno di essere trattato, il medico deve ragionare in maniera mirata, motivare una linea piuttosto che un’altra, garantire il risultato abbracciando le esigenze del paziente facendole poi coincidere con le disponibilità economiche.

A proposito della gestione finanze, si è portati a pensare che il primo e unico parametro preso in considerazione dal paziente sia l’importo della parcella. In realtà è corretto solo in parte. Naturalmente la pubblicità che si staglia sulle vetrine delle catene low-cost che promettono prestazioni a basso costo attira, ma allo stesso tempo come si può promettere una terapia, e una prestazione, senza una corretta diagnosi? Senza aver visto in che condizioni cliniche versa il paziente? Senza conoscerne esattamente le sue aspettative? In assenza di questi elementi essenziali diventa pressochè impossibile proporre soluzioni mirate, efficaci, in grado di soddisfare a pieno le aspettative del Paziente.

L’odontoiatra deve essere consapevole del fatto che la differenza non la fa il preventivo ma l’ascolto del paziente che porta ad intercettare la “cura” migliore e più adatta in base alle aspettative e alle possibilità. Non è detto che un paziente non accetti un preventivo “importante”, magari dilazionato nel tempo, in virtù della resa finale predicibile, piuttosto di un preventivo “sotto costo”che di fatto non può garantire un risultato accettabile nel tempo.

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Paziente o Cliente?
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Paziente o cliente?
…semplicemente due facce della stessa medaglia!

Analizziamo le due parole di cui si compone la dicotomia.
Paziente significa “persona affetta da una malattia, e più genericamente, chi è affidato alle cure di medico o di un chirurgo” (Treccani) mentre cliente nell’uso corrente è “chi abitualmente si avvale delle prestazioni di qualcuno o acquista quanto gli occorre dallo stesso fornitore” (Dizionario Italiano).

Alla luce delle definizioni sembra facile asserire che, essendo l’odontoiatra un medico, le persone che vi si rivolgono siano di conseguenza suoi pazienti. Ma quanto sono cambiate le richieste del paziente e lo stesso servizio fornito dal dentista?

Il dentista sa che il paziente ha richieste ben più ampie rispetto alla “semplice cura del dolore” perciò spazia dall’estetica all’ortodonzia. Il professionista decide di investire denaro e tempo con apparecchiature e curva di apprendimento per il soddisfacimento dei desideri del proprio paziente che diviene mano a mano sempre più “cliente” date le variegate richieste che esulano da patologie. Richiede un servizio, ne pondera i costi, li analizza dal punto di vista economico. Di certo la cosa migliore da fare è non catalogare o etichettare, sarà la richiesta stessa a fare dell’individuo un paziente o un cliente. Il paziente ha un doloroso problema che desidera estirpare affidandosi alle mani sapienti del proprio dottore, il cliente ha degli intenti e valuta il contraccambio economico per soddisfare esigenze o desideri.

Sembra quasi i due ruoli si scambino e si compenetrino: si alternano fasi in cui l’individuo dimostra di calcolare, di scegliere in maniera molto oculata, e questo denota tipici tratti da cliente poi subentra la fase in cui l’individuo prende contatto con il dottore e lo ascolta nella diagnosi e nella linea di cura proposta e si delinea la figura di paziente, quando poi si tratta di preventivi è naturale emerga nuovamente il tratto da acquirente. Tutto sommato non è altro che un mix di entrambe le figure che si alternano ponderando costi e benefici, quantità e qualità.

Dal punto di vista etico della professione medica è indicato attribuire all’individuo il termine di “paziente” per via della prestazione somministrata dal medico stesso al momento del bisogno. Detto ciò le nuove frontiere (richieste) in ambito dentale hanno spostato l’orizzonte della professione odontoiatrica, ampliando i margini di lavoro e di profitto per il dentista che inevitabilmente deve far uso di strategie di marketing oculate per proporre i suoi servizi mantenendo intatto il senso etico e una corretta percezione del reale stato di salute del paziente stesso.

La persona ha molteplici esigenze e il dentista può trovare il modo di soddisfarle: il paziente richiede cure, attenzioni, serietà, professionalità, continuità; il cliente chiede prezzi (controlla le tariffe e le mette a confronto) comodità (la locazione dello studio, se è più o meno facile giungervi e parcheggiare), tempistiche (numero di sedute, velocità di esecuzione), avanguardia (le ultime tecniche in uso per essere sicuri di ottenere i risultati migliori), modernità (c’è necessità di svecchiare lo studio e dare seguito alle mode del momento riguardo immagine ed estetica dentale).

Lo spettro delle relazioni si è ampliato ma i focus rimangono l’individuo e le sue necessità, siano esse da paziente o cliente.

Non mancheranno approfondimenti in cui ci addentreremo nel mondo dei servizi connessi alla cura, un mondo di desideri collaterali di cui è portatore il nostro paziente che una volta realizzati segneranno la strada per le sue scelte future e la sua fidelizzazione.

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Riabilitazione FULL ARC
Formazione Bioservice Matrix Live Surgery

Riabilitazione FULL ARC con tecnica implantologica post-estrattiva e carico immediato su sei impianti in live surgery.

Sempre più spesso il paziente sa quanto sia importante affidarsi a professionisti in grado di risolvere definitivamente i suoi problemi. Il ripristino della funzione e dell’estetica dato dalla cura implato protesica, è solo la parte finale e più “visibile” di una terapia molto più articolata e complessa.

Obiettivo del corso è presentare in diretta con tecniche semplici e riproducibili una terapia implanto protesica avanzata.

Relatore:

– Dr. Antonio Perasolelibero professionista –

Il corso si terrà a Portici (Na) il giorno 9 Marzo 2019 presso lo Studio Dentistico del dott. Perasole.

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