
Ignorare, subire o gestire? Come rispondere alla rivoluzione digitale
L’inserto “Salute” del Corriere della Sera dedica un’intera pagina al digitale in chirurgia orale centrando l’attenzione su parole come velocità, sicurezza, predicibilità.
Gli interventi che compaiono nello Speciale Salute dedicato al dentale sono di illustri Odontoiatri che delucidano le tecnologie applicate alla loro Professione e a quella dei loro collaboratori e colleghi. Ecco alcuni punti forti della nuova frontiera odontoiatrica messi in luce nella rubrica dedicata:
- – il numero degli appuntamenti che via via si riduce con relativo aumento del comfort per il paziente (risparmio in termini di tempo e denaro)
- – la possibilità di velocizzare le operazioni che prima richiedevano maggior numero di sedute; ciò costituisce un beneficio anche per il dentista il quale, attraverso l’utilizzo delle tecnologie, può pianificare, operare in maniera rapida, accurata, precisa e con ridotti margini di rischio d’errore
- – una chirurgia e terapia in totale sicurezza con l’ausilio di mascherine chirurgiche personalizzate, disegnate al computer e stampate in 3D
- – la riduzione del disagio per il paziente
- – l’evidenza scientifica nel digitale cioè la validità comprovata da parte della Società Scientifica Internazionale che consente l’uso di queste apparecchiature (scanners, cone beam computed tomography, fresatori e stampanti 3D)
Questo inserto dà l’idea di come, ad esempio, la chirurgia implantare guidata sia di grande aiuto al fine di allineare il “Mestiere” alla computerizzazione generalizzata della quasi totalità dei lavori esistenti con benefici evidenti su svariati fronti.
Digitalizzazione: perché no?
Riprendendo da dove ci eravamo lasciati – e come avvalorato dagli interventi dei Professionisti riportati sul quotidiano – le tecnologie digitali hanno modificato e modificheranno sempre più la pratica clinica Odontoiatrica sia dal punto di vista diagnostico (indagini strumentali quali TAC Cone Beam, risonanza magnetica nucleare, ultrasonografia) sia nell’approccio operativo (tecnologie CAD-CAM, scanner intraorali e da laboratorio, stampanti 3D).
La digitalizzazione dello studio è un processo inevitabile, nonostante ciò la crescita non sembra presentare dati rilevanti a supporto del cambiamento (ad esempio lo scanner intraorale per rilevare le impronte è presente in meno del 5% degli Studi Odontoiatrici).
Come già avevamo accennato qualche tempo fa, il problema relativo “all’attecchimento” di questa importante e fruttuosa innovazione potrebbe essere l’investimento iniziale e la ritrosia cronica al cambiamento da parte del comparto medico in questione. E’ evidente come il digitale sia presente ed applicabile in ogni attività Odontoiatrica, in particolare nella diagnostica radiologica, tant’è che la progettazione digitale di manufatti protesici è prerogativa degli Odontotecnici da anni, e molti di loro sono molto più evoluti dei Dentisti in questo settore. Il possesso di queste competenze all’avanguardia porterebbe indiscussi vantaggi soprattutto alle nuove generazioni di Dentisti e Odontotecnici che fanno fatica ad emergere nel mare della concorrenza, ma le risorse appaiono loro insufficienti a fronte dell’investimento iniziale. Ma se si pensa che, in una sola giornata di lavoro, un professionista formato riesce a realizzare interventi e manufatti che prima richiedevano svariate sedute, è evidente come ammortizzare un’iniziale spesa che appariva proibitiva. Abbattimento di tempi, costi, scarti ma soprattutto Pazienti soddisfatti, paganti, fidelizzati che ritornano, parlano orgogliosamente del proprio Dentista e allargano la cerchia mediante passaparola o condivisioni di vario genere (es: social network).
Come cambia lo scenario sociale dentro e fuori lo studio dentistico?
Cosa comportano queste “pratiche evolute” per quanto concerne l’armonia all’interno del team dello studio odontoiatrico? E il Paziente, al di fuori, che benefici trae?
L’approccio digitale ha decisamente migliorato la comunicazione nell’équipe odontoiatrica tra i vari specialisti ed i laboratori odontotecnici: l’acquisizione di dati multipli (CBCT, scansioni intra- ed extra-orali, pianificazione virtuale estetica ed implantare) ha favorito la compenetrazione delle esecuzioni, integrandole al fine di ottimizzare il processo diagnostico e monitorare nel tempo le modificazioni dei tessuti orali e dei restauri.
L’introduzione dei sistemi digitali ha permesso di migliorare anche il rapporto con i Pazienti che beneficiano di maggior comfort considerata l’eliminazione dei materiali da impronta e la vantaggiosa gestione del tempo; è possibile verificare in tempo reale la correttezza delle impronte, immagazzinare i dati non avendo più necessità di produrre modelli fisici ed effettuare controlli digitali tridimensionali.
La possibilità di commentare a video la pianificazione estetica virtuale del “sorriso” assieme ai pazienti stessi, è certamente un apporto motivazionale e comunicativo da non sottovalutare. Sentendosi così coinvolti, i Pazienti accettano di buon grado i trattamenti limitando le incomprensioni (che riguardano il trattamento terapeutico ed economico).
Le metodiche digitali sono alla portata di tutti?
Richiedono prolungate curve di apprendimento nel tempo o sono di facile acquisizione?
A rigore di logica è giusto riportare anche qualche aspetto che induce diffidenza nell’approccio al “nuovo”: nell’immaginario comune si parla di curve di apprendimento piuttosto complesse e investimenti significativi che presentano costi elevati. Nonostante esista un fondo di verità riguardo l’onerosità della formazione e della strumentazione, le apparecchiature di pianificazione virtuale (chirurgica ed estetica) presentano interfacce e modalità di utilizzo molto intuitive. E’ necessario, come per tutte le cose, fare pratica per ottimizzare il loro uso, ridurre progressivamente i tempi ed esaltarne le prestazioni. Sono alla portata di tutti ma richiedono una curva di apprendimento variabile in base all’esperienza dell’operatore e al numero di casi trattati. L’Odontoiatra Digitale è una nuova figura di professionista che ha competenze specifiche sul campo, una qualifica che richiede formazione continua. Il digitale sarà il modo abituale di lavorare perchè la filiera dentale va in questa direzione.
Chi non vuole affrontare il cambiamento ha come unica scelta quella di chiudersi al futuro e purtroppo constatare il declino della propria occupazione. Per chi ha davanti a sè ancora qualche anno di attività può essere comprensibile e condivisibile la refrattarietà (sia per curva di apprendimento che per costi), ma per chi ha davanti a sé un’intera carriera costituisce un danneggiamento deliberato al proprio futuro (già oltremodo incerto) rimanere aggrappati alla vecchia metodologia analogica.
BioService e Matrix da tempo sostengono e incentivano il cambiamento abbracciando le richieste dei Dentisti con le ultime novità del settore proponendo nella loro offerta consulenza e componentistica per l’odontoiatria digitale.
Visitate il sito o contattateci nel caso foste interessati: Bioservice, Oltre l’Implantologia!